VENERDI' SANTO - La "Chiamata dei Santi"


La sera del Venerdì Santo, al rientro della processione delle "Vare", intorno alle ore 20.30, nella Chiesa del SS. Rosario si svolge il rito della "Chiamata dei Santi", durante il quale il celebrante, mentre spiega ai fedeli la Passione e Morte di Gesù Cristo, presenta (o "chiama"), sotto il pulpito, cinque statue:
  • "Ecce Homo";
  • Gesù Cristo Crocifisso;
  • Gesù Cristo Morto;
  • Madonna Addolorata;
  • San Giovanni apostolo: questa è l'unica statua che, quando viene “chiamata” dal sacerdote, entra correndo. 
Una volta in chiesa si procede con la “Chiamata dei Santi (teatralizzazione della “Predica di Passione”). Il mormorio di sottofondo si arresta nel momento in cui, il sacerdote, sale sul grande pulpito in legno posizionato alla sinistra dell’altare.
Sta per avere inizio quella che rappresenta, simbolicamente, la consegna, a Maria, del corpo senza vita del figlio.
La Chiamata si articola in tre momenti cruciali, chiamati “Poste”.

La capacità oratoria del sacerdote è indispensabile. I fedeli sono intensamente rapiti dalla narrazione delle ultime ore di vita di Cristo, che vengono abilmente alternati a fatti di vita quotidiana.
La “Prima Posta” si conclude con un crescente pathos: “[…] vogliamo vederti o croce, vogliamo portarti come il cireneo, vogliamo contemplarti o arca di salvezza, vogliamo adorarti o albero glorioso, vieni o Croce Santa!!!. Tra gli scroscianti applausi un giovane confratello corre rapidissimo dall’altare fin sotto al pulpito, con la croce in mano. “[…] noi ti adoriamo e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo”.
Il Sacerdote si ritira dal pulpito per qualche minuto, prima di procedere alla “Seconda Posta”.
La predica della “seconda posta” è ancora più intensa e porta alla chiamata della varetta del Cristo Morto: “[…] fu il seme di una nuova vita, vieni o Gesù!!!”; il Cristo, sorretto dai portatori del Cristo Risorto (quello della Affruntata della Domenica di Pasqua), arriva con una veloce corsa sotto il pulpito, mentre gli applausi rendono incomprensibili le ultime parole del Sacerdote.
La “Terza Posta” è, senza dubbio, la più struggente. La figura della madre è al centro di tutta la predica. I fedeli sono visibilmente commossi e i portatori della Madonna mettono la statua sulle spalle … in attesa …
I fedeli, in quest’ultima posta, diventano parte integrante dell’apparato scenico. Le implorazioni della gente interagiscono con quelle del sacerdote. E in risposta alla gente che implora: “vogliamo la tua presenza o Madre”, il sacerdote invoca: “VIENI O MARIA!!!”.


La corsa veloce della statua, che percorre tutta la chiesa, si conclude davanti al corpo del Cristo Morto, che il Sacerdote consegna simbolicamente alla Madre.

- Testo e foto tratti dal web.