INTRODUZIONE


Vibo Valentia, già Monteleone di Calabria fino al 1928 e Monteleone precedentemente all'unificazione d'Italia ("Vibbu Valenzia" o "Muntalauni" in dialetto vibonese) è una cittadina che, con i suoi quasi 34.000 abitanti, risulta essere il comune più popoloso della cosiddetta Costa degli Dei o Costa Bella; è anche capoluogo di provincia.
La Settimana Santa a Vibo Valentia rievoca annualmente la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, ed ha il proprio culmine nelle processioni-sacre rappresentazioni della Desolata e dell'Affruntata.
I riti legati alla "Pietà Popolare" sono concentrati nella seconda parte della giornata del Venerdì Santo.
Infatti nel pomeriggio si svolge la processione delle "Vare", partendo verso le ore 17.30 dalla Chiesa del SS. Rosario, a cura della Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario e San Giovanni Battista che in essa vi ha sede.
Subito dopo il rientro della processione, alle ore 20.30, nella stessa chiesa vi è la tradizionale "Chiamata dei Santi", un rito molto seguito e coinvolgente nel corso del quale il celebrante chiama la Madonna Addolorata per consegnarle il Figlio Morto. 

Segue, alle ore 22.00 la processione della Desolata, con inizio dalla Chiesa di S. Giuseppe.
La Domenica di Pasqua si svolge  la "Affruntata", che propone il rito tradizionale dell'incontro tra Gesù Cristo Risorto e la Madonna, propiziato da San Giovanni apostolo il quale, portato a spalla dai confratelli dell'Arciconfraternita di Maria SS. del Rosario e San Giovanni Battista, correndo per tre volte, lungo il corso Vittorio Emanuele, annuncia a Maria Vergine la resurrezione del Figlio.
Il momento più suggestivo della processione è l'incontro tra la Madonna e Gesù Cristo Risorto: in quell'attimo alla statua di Maria Vergine viene strappato il mantello nero (la cosiddetta "sbilata", ossia lo "svelamento"), segno del lutto, per scoprire la veste celeste e bianca.
La tradizione vuole che se il manto nero rimane al suo posto è presagio di sventura per la comunità; è per questo motivo che la comparsa della veste celeste e bianca viene salutata con un lungo applauso liberatore.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto a cura di Pasquale Proto (27 marzo 2016).