VENERDI' SANTO - Processione delle "Vare"

Nel pomeriggio del Venerdì Santo si svolge la processione delle Vare (in dialetto, "i' Vari"); sono otto statue databili al XVIII secolo, in legno policromo, realizzate dai fratelli vibonesi Domenico e Ludovico Rubino, raffiguranti i momenti più significativi della Passione e Morte di Gesù Cristo:
  1. Gesù Cristo nell'orto del Getsemani;
  2. Gesù Cristo alla colonna;
  3. "Ecce Homo";
  4. Gesù Cristo caricato della croce;
  5. Gesù Cristo crocifisso;
  6. Gesù Cristo Morto;
  7. San Giovanni;
  8. Madonna Addolorata.
Durante la processione, le "Vare" vengono portate a spalla da quattro confratelli dell'Arciconfraternita del SS. Rosario e San Giovanni Battista. La processione inizia alle ore 17.30 dalla Chiesa del SS. Rosario, attraversa le vie del centro storico e si conclude, dopo circa tre ore, nella medesima chiesa.
I fedeli accolgono l’uscita delle statue con  lunghi applausi, quasi a sottolineare, involontariamente, la teatrale drammaticità dell’evento.
È la Madonna Addolorata ad affiancarsi per prima al Cristo uscendo dalla chiesa con passo lentissimo, accolta dagli incessanti applausi. Le statue e i fedeli invadono così il centro storico della città.
Durante il percorso sono soprattutto le donne a dare il cambio ai portantini sotto le statue, per voto fatto o per grazia ricevuta, quasi ad offrire la scarificazione del proprio corpo in cambio del perdono o in segno di eterno ringraziamento. È quasi un rendere pubblico il proprio dolore attraverso l’esposizione personale. È un tentativo struggente di alleviare le proprie pene attraverso il dolore fisico.

Durante il tragitto vi è lo svolgimento di spettacolari corse delle statue che fanno trattenere il fiato ai fedeli. In una di queste il Cristo Morto percorre la discesa molto lentamente, posizionandosi al centro dell’incrocio. Neanche il tempo di sentire un “Via!” che l’Addolorata e S. Giovanni si lanciano, in una corsa velocissima, girandosi con rapidità l’una di fronte all’altro a guardare il Cristo al centro.
Gli applausi, le urla e le lacrime dei fedeli sono un tutt’uno, è l’apoteosi della drammatizzazione. I confratelli invitano ad un momentaneo silenzio.
Un confratello anziano, posizionato di fronte al Cristo, alza in aria il bastone del Priore; è il segnale che ordina alle statue di ricompattarsi, con un rapido sincronismo, per riprendere la processione. Riprendono gli applausi.